In transition
Era la mia prima giornata di cammino, all’inizio del tratto francese della via per Santiago. Sono uscita dal paese di mattina presto. La nebbia era fittissima, impossibile decifrare dove stessi andando: avanzavo da sola, quasi alla cieca, seguendo le frecce gialle che ogni tanto mi apparivano sotto i piedi. Poche certezze, quasi nessuna. Dopo ore di passi in salita, uno dietro l’altro, all’improvviso ho scollinato: la nebbia si è diradata e lo sguardo si è aperto sulla vallata ricolma di nuvole. E tutto quello in cui prima stavo immersa, all’improvviso l’ho visto da altrove, da un’altra prospettiva. Ero sopra, oltre. E’ così che ho fatto amicizia con la transizione.
Spesso abbiamo di noi un’immagine consolidata e immutabile: pensiamo – una volta divenuti adulti – di restare sempre gli stessi. E questo, malgrado quasi tutto intorno a noi ci solleciti a cambiare: nuove situazioni di vita, nuovi incontri, gli eventi del mondo circostante. In azienda, poi, la transizione è un pungolo quotidiano: business che evolvono, strategie in continua revisione, competenze sempre nuove.
A guardarla bene, la transizione tocca ogni momento della nostra vita. Ci accomuna tutti e ci riguarda sempre. Eppure, accoglierla e lasciarci cambiare è difficile.
La transizione è passare da un qui a un altrove, è lasciar andare un’immagine forse ristretta ma certo rassicurante di noi, è un passaggio di vita complesso che porta con sé paure, senso di perdita, disorientamento. Ma – come abbiamo scoperto in prima persona e accompagnando i clienti nelle loro transizioni – rappresenta anche l’opportunità per entrare in contatto con nuove prospettive su noi stessi. I nostri pensieri, i nostri obiettivi, i nostri stessi desideri possono uscirne cambiati. E quello che attendeva di manifestarsi può finalmente venire alla luce.
Per questo ci siamo appassionati alla transizione e alle persone che la attraversano. E abbiamo messo a punto modi per accompagnare, per lasciar andare il passato onorandolo, per esplorare.
Per chi si sente in transizione. Che si tratti di vita in azienda o di vita privata, Transitioning to è un percorso pensato per chi si sente in transizione; propone strumenti per rileggere in modo nuovo il proprio passato, creare consapevolezza delle risorse presenti nell’oggi, elaborare una progettualità non inerziale.
Nelle parole di un cliente: “quando è arrivato il nuovo CEO, con cui mi sentivo poco allineato per strategia e stile manageriale, sono entrato in difficoltà. Ho messo in discussione il mio valore, le mie scelte; mi sono interrogato sulla direzione da prendere. Il counselor mi ha affiancato nel rimettere a fuoco le mie capacità e le potenzialità inespresse, mi ha aiutato a ritrovare equilibrio, mi ha dato nuovi strumenti per gestire le difficoltà e i conflitti. Mi ha accompagnato nella ricerca della strada giusta e ha amplificato il mio apprendimento. Ogni manager dovrebbe fare un percorso simile”.
Lost & Found in Transition. Anche quando ci incamminiamo da soli, incontrare buoni compagni di viaggio è una ricchezza. Lost & Found in Transition è un percorso, collettivo e personale al tempo stesso, in cui persone in transizione si trovano a percorrere fianco a fianco qualche tappa. Si genera così un clima di accoglienza, di accompagnamento affettuoso e privo di giudizio nel quale echi, rispecchiamenti e rimandi arricchiscono ogni individuo.
Messo a punto a quattro mani con Anna Calvenzi di Acoté, il percorso prevede una molteplicità di strumenti – dallo storytelling all’elaborazione del lutto, agli atelier proiettivi, alla viandanza – che toccano la sfera cognitiva, emotiva e corporea. Il “camminarsi dentro”, così come il camminare fisico, diventa uno strumento per riattraversare la propria storia, acquisire una nuova percezione di sé, rimettersi in viaggio con rinnovato stupore.
Lost & Found Corporate Teams. Di Lost & Found in Transition è stata messa a punto anche un’edizione rivolta ai team manageriali, che integra nel percorso di transizione elementi caratteristici della vita in azienda, quali la cultura d’impresa, il contesto organizzativo e gli obiettivi aziendali. La storia e la cultura aziendale vengono rivisitate con occhi nuovi, modelli e competenze collettive vengono confrontate con i nuovi bisogni, emerge un futuro capace di attivare risorse meno conosciute.
La Transizione come movimento culturale. La Transition è un movimento culturale nato agli inizi degli anni Duemila dalle intuizioni e dal lavoro di Rob Hopkins. E’ fatto da persone che si interrogano sul futuro del pianeta al di là dell’orizzonte della propria vita e hanno scelto di non restare a guardare. Sostengono la transizione – innanzitutto interiore – verso un mondo ambientalmente sostenibile, spiritualmente appagante e socialmente equo, che ricostruisca il sistema di rapporti fra le persone e riscopra il valore della resilienza. Con queste persone ci sentiamo in forte sintonia: i loro pensieri ci sono di ispirazione, le loro energie ci contagiano, utilizziamo molti loro strumenti di coinvolgimento e progettazione. Qui vogliamo ringraziarli e onorarli e, ovunque possibile, suscitare interesse e nuove energie per il loro progetto (www.transitionitalia.it).